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13 Novembre 2024 12:20

Nuove tensioni nella Repubblica di Abkhazia 

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Nuove tensioni nella Repubblica di Abkhazia epa10778112 Local bikers drive with Abkhazian National flags celebrating the National Flag day on their bikes, in Sukhumi capital of the self-proclaimed republic of Abkhazia, 23 July 2023 (issued 31 July 2023). Abkhazia is a breakaway territory which was part of Georgia until 2008, and it is currently recognized by a minority of world countries, including Russia. Its Black Sea-related tourism has always been a highlight since the former USSR time. Its moderate climate, palace-styled sanatoriums, palm trees and beaches, attracted scores of soviet and foreign tourists. In spite of aging infrastructures, tourism remains an important source of income, with Russian passport holders flocking to enjoy a summer on the Black Sea. Some infrastructures still bear traces of past conflicts, yet the climate and new investments in the tourism business make the area a good option for many of those who cannot easily travel abroad since the beginning of the conflict in Ukraine. EPA/SERGEI ILNITSKY ATTENTION: This Image is part of a PHOTO SET

Tensioni sono scoppiate a Sukhumi, capitale della Repubblica di Abkhazia, nel Caucaso meridionale, dopo che la polizia locale ha arrestato 5 esponenti dell’opposizione. Migliaia di persone si sono radunate durante la notte del 12 novembre davanti all’edificio dei servizi di sicurezza, chiedendo il loro rilascio. I membri dell’opposizione trattenuti stavano tornando dalla manifestazione, tenutasi nella città di Gudauta, contro la ratifica da parte del Parlamento abkhazo di un accordo sugli investimenti russi. Come riportato da Jam News, i gruppi di opposizione hanno anche bloccato due ponti strategici sui fiumi Gumista e Kodori. Il governo dell’Abkhazia ha dichiarato lo stato di emergenza.

Come sottolinea Civil.Ge, l’escalation sembrerebbe essere legata al dibattito pubblico riguardo al pacchetto di leggi volto a legalizzare gli investimenti russi e la proprietà di terreni e immobili. In base a quanto riportato da Civil.Ge, gli oppositori del presidente della Repubblica di Abkhazia, Aslan Bzhania, si oppongono fermamente a tale mossa e hanno annunciato una grande manifestazione per il 15 novembre. Bzhania, ha invitato la città di Sukhumi ad adempiere agli obblighi legali nei confronti di Mosca.

Indispettita dalla reticenza della regione separatista georgiana nell’attuare gli accordi sopramenzionati, Mosca ha annunciato a settembre la decisione di ridurre drasticamente i fondi alla Repubblica. Durante una conferenza stampa del 3 settembre, il ministro degli Esteri abkhazo, Sergei Shamba, ha confermato che la Russia avrebbe sospeso i finanziamenti per la Repubblica a partire dal primo settembre, aggiungendo che l’Abkhazia avrebbe dovuto pagare anche l’elettricità a tariffe commerciali.

La mossa del Cremlino è arrivata in seguito al crescente malcontento pubblico abkhazo riguardo alla Legge sugli appartamenti, la quale prevede agevolazioni per l’acquisto e la costruzione di migliaia di case, nella parte orientale della regione, da parte di non residenti. Come riportato da Civil.Ge, i russi sarebbero stati i principali beneficiari di tale legislazione.

Pochi giorni prima, un documento noto come Protocollo dell’incontro tra il vicecapo dell’Amministrazione presidenziale russa, Dmitry Kozak, e Bzhania è stato diffuso sui social network. L’atto ordina alle agenzie governative russe di prendere misure per costringere la Repubblica di Abkhazia ad “adempiere ai suoi obblighi” nei confronti di Mosca, minacciando tagli ai finanziamenti e accusando l’opposizione di “agire a danno degli interessi della Federazione Russa e dello sviluppo delle relazioni russo-abkhaze.”

“Nei social network abkhazi vi è stato e vi è tuttora molto astio nei confronti della Russia, si è arrivati persino ad attaccare l’Ambasciatore russo”, ha dichiarato Shamba. Il ministro abkhazo ha comunque concluso la conferenza invitando la popolazione a “lavorare insieme” per migliorare le relazioni con “l’alleato strategico.”

L’Abkhazia si è proclamata indipendente nel luglio del 1992, con il nome di Repubblica di Abkhazia, grazie all’appoggio della Federazione Russa. Solo 5 Stati – Russia, Nicaragua, Venezuela, Nauru e Siria – ne riconoscono tuttavia l’indipendenza.  Nemmeno l’Onu e l’UE, la riconoscono come Stato parte della comunità internazionale. La Repubblica confina a Nord con la Russia, a Est e Sud-Est con la Georgia (territorio conteso) e si affaccia a Ovest e Sud-Ovest sul Mar Nero. La lingua ufficiale è la lingua abkhaza e la lingua russa è riconosciuta come lingua nazionale.

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