Houthi confermano morte del loro premier in attacco israeliano

I ribelli sciiti Houthi dello Yemen hanno giurato vendetta per l’uccisione del loro primo ministro, Ahmed al-Rahawi, e di altri leader politici, avvenuti durante i raid aerei israeliani all’inizio della scorsa settimana. Gli Houthi hanno confermato che al-Rahawi è stato ucciso il 27 agosto in un attacco alla capitale yemenita Sana’a, che ha causato anche gravi feriti. Il capo del Consiglio politico supremo degli Houthi, Mahdi al-Mashat, ha dichiarato in video: “Promettiamo a Dio, al caro popolo yemenita e alle famiglie dei martiri e dei feriti che ci vendicheremo e trasformeremo le ferite in una vittoria”.

Al-Rahawi è la figura di maggior spicco degli Houthi sostenuti dall’Iran ad essere stata uccisa nella campagna israeliana contro il gruppo. I ministri sono stati presi di mira durante “un workshop di routine tenuto dal governo per valutare la sua attività e i suoi risultati nell’ultimo anno”, ha affermato il gruppo in una dichiarazione trasmessa dalla televisione gestita dagli Houthi.

Il raduno di alti funzionari Houthi, presumibilmente per assistere a un discorso del leader riservato del gruppo, sembra essere stata un’ottima opportunità per Israele di colpire i leader dei ribelli sostenuti dall’Iran in un’unica operazione. Il ministro della Difesa degli Houthi, il maggiore generale Mohammad Nasser al-Atifi, ha affermato che i ribelli sono pronti “a tutti i livelli ad affrontare il nemico sionista sostenuto dagli Stati Uniti”, in una dichiarazione trasmessa dalla televisione gestita dagli Houthi subito dopo la diffusione della notizia.

L’attentato è stato confermato sabato anche dal Ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, il quale ha dichiarato che l’esercito israeliano ha sferrato un “colpo da KO senza precedenti” alla leadership degli Houthi. “Il primo mnistro Houthi, la maggior parte dei suoi ministri e altri alti funzionari sono stati eliminati e feriti”, ha affermato Katz. Il leader dei ribelli, Abdul Malik al-Houthi, ha dichiarato che il suo gruppo continuerà a lanciare attacchi contro Israele, aggiungendo che recenti attacchi israeliani nelle zone dello Yemen controllate dagli Houthi non indeboliranno il gruppo né scoraggeranno i suoi combattenti

Dopo gli attacchi del 7 ottobre 2023 nel Sud di Israele da parte di Hamas e della conseguente offensiva israeliana, gli Houthi hanno preso di mira le navi mercantili del Mar Rosso in segno di solidarietà con i palestinesi e hanno lanciato numerosi missili contro Israele, la maggior parte dei quali è stata intercettata. Dall’inizio della guerra a Gaza, circa due anni fa, lo Stato ebraico ha sfruttato il suo solido vantaggio di intelligence per eliminare i leader dei più stretti alleati dell’Iran in Medio Oriente. L’anno scorso, Israele ha assassinato il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, nella capitale iraniana Teheran. Due mesi dopo, Israele ha ucciso il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, in un attacco aereo a Beirut.

Lo scorso ottobre, le forze israeliane a Gaza hanno ucciso il leader di Hamas, Yahya Sinwar. Sette mesi dopo, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che anche il fratello di Sinwar, Mohammed Sinwar, è stato “probabilmente” ucciso. Il 30 agosto, Hamas ha confermato la morte di Mohammed Sinwar, pubblicandone il volto in un collage fotografico in memoria dei leader uccisi da Israele, sebbene in seguito abbia modificato il post per rimuoverlo dalla lista. A dicembre, il ministro della Difesa, Israel Katz, ha minacciato pubblicamente che Israele avrebbe perseguitato anche i principali leader degli Houthi. “Colpiremo le infrastrutture strategiche dell’organizzazione terroristica Houthi e decapiteremo i suoi leader, proprio come abbiamo fatto con Haniyeh, Sinwar e Nasrallah, a Teheran, Gaza e Libano. Lo stesso faremo anche a Hodeida e Sana’a”, ha affermato.

Come sottolinea la CNN, l’attacco che ha ucciso al-Rahawi segna la prima volta in cui Israele riesce a colpire con successo la leadership degli Houthi. In passato, Israele ha attaccato in larga misura obiettivi militari nello Yemen e infrastrutture civili che, secondo l’esercito israeliano, vengono utilizzate dagli Houthi. A indicare che Israele potrebbe aver cambiato strategia, l’aviazione israeliana ha colpito una base militare su cui sorge il palazzo presidenziale. L’aviazione ha anche attaccato due centrali elettriche e un deposito di carburante.

Gli Houthi controllano gran parte dello Yemen settentrionale, avendo preso d’assalto Sanaa nel 2014 e rovesciato il governo riconosciuto a livello internazionale. Da allora, una coalizione sostenuta dall’Arabia Saudita non è riuscita a spodestare gli Houthi, che hanno ulteriormente consolidato il loro potere.